Per spiegare l'origine e lo sviluppo del linguaggio sono state proposte molte teorie.
Burrhus Skinner sostiene che il linguaggio come altri aspetti del comportamento, viene appreso mediante il condizionamento operante, ossia una serie di stimoli, reazioni e rinforzi.
L'apprendimento del linguaggio è dunque legato alla socializzazione.
La teoria di Skinner sembra quasi considerare il bambino come un organismo vuoto che reagisce passivamente all'ambiente.
Non si può negare che l'imitazione e il rinforzo intervengano nell'apprendimento del linguaggio, ma secondo Noam Chomsky da soli non bastano.
Bisogna ipotizzare che il bambino abbia la capacità innata di imparare la lingua madre e di riprodurla correttamente.
Ciò costituisce una specie di sistema incorporato, l'apparato di acquisizione del linguaggio o LAD.
Non si tratta dunque di un organo fisico, ma di un insieme di capacità.
Jean Piaget sosteneva che il bambino impara a parlare nella fase dell'egocentrismo infantile, durante la quale è centrato su se stesso e non sa ancora interagire con gli altri.
Il suo linguaggio non serve a comunicare con gli altri, ma a se stesso, per organizzare il proprio pensiero e azioni.
Solo in seguito comincerà davvero a comunicare.
Monologo: quando il bambino parla da solo.
Monologo collettivo: quando i bambini in gruppo cominciano a parlare con loro stessi.
Secondo Lev Vygotskij invece dapprima sorge il linguaggio comunicativo, interpsichica(il bambino comincia a comunicare con l'adulto), successivamente, si sviluppa il linguaggio interiore, intrapsichica, che permette di regolare dall'interno i processi cognitivi e il proprio comportamento.
Secondo la teoria socio-culturale di Vygotskij la condizione necessaria per lo sviluppo del linguaggio è l'interazione dell'individuo con l'ambiente sociale.
APPRENDIMENTO DEL LINGUAGGIO
Perchè un bambino arrivi a modulare correttamente i suoni e a selezionare quelli della lingua del Paese in cui vive ci vuole del tempo.
Ci sono sette fasi di sviluppo del linguaggio:
1. Alla nascita il bambino è in grado di pronunciare due tipi di suoni, suoni vegetativi e suoni vocalici, solo successivamente hanno inizio le vocalizzazioni.
2. Verso i due mesi comincia il cosiddetto verso del tubare(suoni simili alle consonanti).
3. Intorno ai 5-6 mesi comincia la fase della lallazione(ripetizione di sillabe).
4. Tra i 12-18 mesi il bambino arriverà alle prime parole, è la fase del linguaggio olofrastico.
5. Tra i 18-24 saranno presenti le frasi binarie(due parole).
6. Nella fase dei 24-30 mesi ci sarà la frase telegrafica(tre parole senza connettivi).
7. Nell'ultima fase dai 2-6 anni, sarà il fenomeno dell'iper-correttismo, cioè l'applicazione delle regole imparate.
L'apprendimento del linguaggio è una fase critica, che va dalla nascita fino agli 11 anni circa, se in questo periodo non vengono poste delle basi del linguaggio, secondo molti studiosi, sarà impossibile imparare a parlare.
COMUNICAZIONE VERBALE E NON VERBALE
Il linguaggio verbale è una peculiarità della specie umana.
Il linguaggio umano è appreso(non innato) ed è in continua evoluzione.
A differenza del linguaggio animale, il linguaggio umano può riferirsi a oggetti astratti e assenti.
Tutto questo è possibile dalla capacità di astrazione, in base a quale gli umani fanno uso di simboli e concetti.
Le parole sono raggruppamenti di più fonemi e le frasi, riuniscono più parole in unità superiore con significato, per formare poi un discorso.
La sequenza sonora delle parole è la struttura superficiale, mentre il significato è la struttura profonda delle frasi.
Il collegamento fra le due strutture, cioè il passaggio dal pensiero alla sue espressione, è possibile dall'applicazione delle cosiddette regole di trasformazione.
Altre forme di comunicazione alla quale ricorriamo oltre al linguaggio verbale sono ad esempio i movimenti del corpo: gesti, espressioni del viso, la postura ecc.. che vengono studiati dalla prossemica.
Infine anche l'abbigliamento e il trucco comunicano qualcosa.
PERCHE' SI COMUNICA?
La comunicazione è uno scambio di messaggi.
Animali e uomini comunicano tra di loro con mezzi molto diversi:
- Gesti
- Voce
- Postura del corpo
- Movimenti
Comunicare è un'attività fondamentale che garantisce l'adattamento all'ambiente.
Nella specie umana la comunicazione è particolarmente complessa, perchè deve trasmettere informazioni molto articolate e complicate.
Ed è grazie a queste molte forme di comunicazioni che le vecchie generazioni trasmettono la cultura alle nuove generazioni.
I mezzi di questa trasmissione sono svariati:
- Racconti
- Discorsi
- Libri e giornali
- Comunicazioni di massa
Per gli esseri umani la comunicazione è fondamentale per le esigenze quotidiane,
e anche se comunicare sembra molto facile in realtà richiede delle competenze.
Edward Thorndike ha preso le distanze dal comportamentismo, proponendo un modello per tentativi ed errori.
I suoi esperimenti sui gatti sono collocati nelle puzzle box.
I gatti possono vedere subito il cibo, per cui i loro comportamenti sono finalizzati.
Perciò Thorndike parla di apprendimento per tentativi ed errori e di legge dell'effetto (cioè l'effetto positivo rafforza il comportamento che ha finalizzato tale effetto).
In più, a differenza del comportamentismo, Thorndike attribuisce maggiore importanza alle capacità intellettuali.
Edward Tolman rifiuta lo schema stimolo risposta.
Parla di comportamento direzionale o finalizzato.
Tolman sminuisce anche il ruolo del rinforzo: l'apprendimento può essere indipendente da un bisogno che viene soddisfatto.
Edward Tolman ha svolto esperimenti nei cosiddetti labirinti di apprendimento, dove alcuni ratti, non in cerca di cibo erano liberi di esplorare l'ambiente.
Quando viene messo il cibo, sulla base dell'apprendimento precedente, l'hanno trovato facilmente.
Attraverso le esplorazioni costruiamo le mappe cognitive, ossia rappresentazioni mentali, grazie alle quali potremo raggiungere la meta necessaria al momento del bisogno.
Tolman lo chiama apprendimento latente, una raccolta di informazioni utili per il futuro.
Skinner si è occupato soprattutto dei comportamenti operanti, facendo esperimenti su piccioni e topi.
Ha elaborato la Skinner Box: all'interno di questa gabbietta l'animale, abbassando casualmente una levetta, ottiene del cibo.
L'animale sarà quindi condizionato a premerla di nuovo.
Questa forma di apprendimento è chiamata apprendimento per rinforzo ed è basata su premi e punizioni.
Il comportamento operante può scomparire: se l'animale non sarà più premiato quando abbasserà la levetta, smetterà di farlo, di conseguena l'estinzione dell'operante.
John Watson ha condotto un esperimento sul piccolo Albert.
- Mentre Albert gioca con un topolino bianco, Watson e la moglie provocano un grosso rumore e Albert spaventato urla.
- Successivamente il bambino grida alla sola vista del topolino.
- In seguito Albert generalizza la risposta e si spaventa in presenza di altri animali con il pelo bianco.
Dai suoi studi è nato il comportamentismo, una corrente di pensiero secondo quale il comportamento è il frutto del condizionamento dell'ambiente.
L'apprendimento è considerato un processo automatico, questa posizione è considerata ambientalismo.
Ivan Pavlov ha condotto un esperimento molto famoso sulla salivazione dei cani.
- All'inizio Pavlov aziona un campanello e non c'è salivazione da parte del cane.
- Successivamente fornisce al cane del cibo e secondo una risposta naturale il cane inizia a salivare.
- Ivan Pavlov associa la somministrazione del cibo al suono della campanell, quando portano da mangiare all'animale, viene azionato il campanello.
Il fenomeno, viene chiamato condizionamento classico, ed è una forma semplice di apprendimento.
Alla luce di questo esperimento, l'apprendimento è la modificazione del comportamento, la comparsa di una risposta di fronte alle sollecitazioni dell'ambiente.
L'apprendimento è il nesso con cui gli esseri umani imparano le proprie conoscenze e sviluppano le proprie capacità.
Le poche conoscenze istintuali di un neonato sono i riflessi innati.
I riflessi innati, sono risposte fisiologiche, non apprese, a uno stimolo.
Nel corso degli anni, però, gli esseri umani sviluppano altri riflessi per mezzo dell'apprendimento, a volte non consapevole e anche questi diventano risposte automatiche di fronte a determinati stimoli.
Riflessi innati nel neonato:
- Suzione
- Ricerca
- Prensione
- Marcia
- Battito delle palpebre
- Moro
- Crawling
Stella, la protagonista di questo film, è una bambina di circa 11 anni.
Vive sopra al bar che viene gestito dai suoi genitori, che però non prestano molta attenzione a lei e alla sua educazione.
E' ben informata sui campionati di calcio e drink, ma per niente sulla grammatica.
Per questo quando andrà a scuola rischierà di essere bocciata e farà amicizia solo con una ragazza, Gladys.
Durante il corso del film la protagonista, avrà un grosso cambiamento, comincerà a studiare, leggere e si "innamorerà".
Stella cambierà modo di pensare e vedrà le cose da un punto di vista diverso rispetto all'inizio del film.
Nel tentativo di rielaborare e correggere i dati dei sensi, possiamo talvolta cadere davvero in errore:
è il caso delle illusioni percettive.
Eccone alcune:
1.Fenomeno Phi: E' una percezione apparente di un movimento, studiato dagli psicologi della Gestal. Se in un luogo buio poniamo in circolo delle lampadine e le accendiamo e spegniamo una dopo l'altra con un determinato intervallo di tempo, avremo la sensazione che un unico punto di luce stia percorrendo la circonferenza.
2.Triangolo di Kanizsa: In questa immagine non è stato disegnato nessun triangolo bianco, eppure noi lo vediamo insieme a un triangolo con i contorni neri.
Esistono tantissime altre illusione percettive, dall'illusione di Ebbinghaus alle frecce di Müller-Lyer.
Video su altre illusioni: https://youtu.be/kJobLTHlTZQ
La Gestalt (scuola di pensiero che studia i fenomeni della percezione) ha dimostrato che la percezione sensoriale, e in modo particolare la percezione visiva svolge un ruolo creativo, cioè non registra passivamente i dati "così come sono", ma è attiva, classifica e interpreta le informazioni.
La Gestalt e in primo luogo Max Wertheimer, fondatore della scuola, hanno individuato i principi del raggruppamento degli oggetti.
Si tratta di schemi innati che collegano e organizzano i dati che riceviamo attraverso l'organo della vista.
I principi più importanti sono questi:
VICINANZA: Siamo portati a raggruppare oggetti vicini tra loro.
SOMIGLIANZA: Siamo portati a raggruppare oggetti simili tra loro.
CONTINUITA': Tendiamo a raggruppare gli oggetti che possono essere visti l'uno come la continuazione dell'altro.
CHIUSURA: Tendiamo a completare una figura nonostante le parti mancanti.
PREGNANZA: Raggruppiamo gli elementi che possono costruire una figura semplice, regolare, simmetrica.
BUONA FORMA: Raggruppiamo gli elementi per ottenere la figura più semplice.
ESPERIENZA PASSATA: Raggruppiamo gli elementi associati nella nostra esperienza precedente.
L'organizzazione figura sfondo è un altro aspetto fondamentale della percezione visiva.
A volte però non è così facile "estrarre" la figura dallo sfondo mentre in altri la percezione oscilla tra possibilità alternative, come nel caso della percezione fluttuante.
Altre immagini relative ad illusioni ottiche figura-sfondo:
https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=0ahUKEwjg05aksufRAhVHvBoKHUbpBVQQjRwIBw&url=http%3A%2F%2Fleganerd.com%2F2013%2F11%2F06%2Fle-leggi-della-gestalt%2F&bvm=bv.145822982,d.d2s&psig=AFQjCNHnAH6BGBb-3WrmlFVxgPXaHUp9Lw&ust=1485780585138270
https://www.google.it/url?sa=i&rct=j&q=&esrc=s&source=images&cd=&cad=rja&uact=8&ved=&url=https%3A%2F%2Fit.pinterest.com%2Ffringe87%2Fleggi-gestalt-nella-grafica%2F&bvm=bv.145822982,d.d2s&psig=AFQjCNHnAH6BGBb-3WrmlFVxgPXaHUp9Lw&ust=1485780585138270